Ripresa delle attività

Ciao a tutti

dobbiamo fare un piccolo “mea culpa” riguardo agli ultimi aggiornamenti del sito che è davvero rimasto silente per troppi mesi: le giustificazioni sarebbero facili da trovare ma la realtà non cambierebbe, quindi iniziamo con lo scusarci per questa interruzione delle trasmissioni e promettiamo di riprendere una comunicazione regolare.

Le attività in sede sono ripartite in piena velocità, con tante nuove proposte, rese possibili dagli ultimi arrivi.

Il tavolo degli “storici” ripropone una nuova campagna de “La Grande Nation“, uno dei progetti interni più ambiziosi della nostra sede arrivato ora ad una piena maturità sia in temi di componenti che di regole (il report è in arrivo in un articolo dedicato). Si tratta di un card-driven che simula le vicende politiche e militari della Rivoluzione francese, dalla presa della Bastiglia del 1789 al colpo di stato del 18 Brumaio 1799. Il gioco è disegnato per sei giocatori, ma la recente introduzione delle schede BOT (simili a quelle magistralmente introdotte con il titolo “Churchill” della GMT) permette di giocare in numero minore (da 1 a 5). E il BOT è realizzato in modo così efficace da aver vinto una delle ultime partite.

Sugli altri tavoli abbiamo visto nelle diverse serate molti titoli, tra i quali citiamo Blood Rage, Zombicide Black Plague e T.I.M.E. Stories.

Una particolare menzione va alla versione di Descent (FFG) giocata con l’App nel ruolo dell’Overlord: si tratta di un’opzione che permette di giocare a Descent anche con solo due giocatori (in cooperativo contro l’Overlord “virtuale”), cosa prima oggettivamente impossibile, e al contempo introduce una maggiore impredicibilità degli scenari in quanto gli eventi generabili dall’App sono in effetti molto vari.

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Premetto che personalmente preferisco un Overlord “umano”, ma l’esperienza con l’App è decisamente positiva e permette di riprendere la scatola di Descent e dargli una nuova vita. Particolarmente positivo il tempo ridotto di setup in quanto l’App si occupa di dare indicazioni chiare di cosa prendere e come collocarlo: e i dati principali dei giocatori (carte ed equipaggiamento) sono salvati dall’App, permettendo una agevole gestione di una campagna. Siamo ovvimente curiosi di vedere come se la caveranno le “Case della Follia” nella seconda edizione, dove l’App è il solo metodo per gestire il ruolo dell’Overlord.

Su tavolo del tridimensionale continua la campagna nel mondo antico, di cui vedete una foto della mappa strategica: vi faremo avere maggiori dettagli nei prossimi aggiornamenti.

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Grande anteprima del gioco: Andante Maestoso

Ieri sera, nella consueta cornice del venerdì sera ludico, una anteprima “mondiale”! E’ stato infatti presentato, e ovviamente subito testato, il nuovo gioco “Andante Maestoso”, creato dal nostro Gottardo Zancani.

Si tratta di un nuovissimo “family” per 2-6 giocatori nel quale ciascuno dei partecipanti intepreta il ruolo del direttore di una grande orchestra. Qui sotto: i giocatori impegnati nella partita, che come sempre nello stile Awam, non è mai veramente “friendly” – il Presidente e il Dottore sono al 100% della concentrazione

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Alla fine, sul filo di lana e con un piccolo “intoppo” legato all’interpretazione di una regola, ha vinto il nostro Alberto, grande conoscitore di family gestionali e attento calcolatore.

I commenti sono stati (fortunamente) molto positivi: ecco qui il team più rilassato durante la fase di debriefing dove sono stati discusse alcunw possibili linee di sviluppo del gioco in direzione più “competitiva”.

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Quando potremo finalmente vedere Andante Maestoso nei negozi, e avere quindi modo di divertirci anche con le nostre famiglie? Speriamo davvero presto: le trattative con gli editori sono già iniziate e contiamo di potervi dare degli aggiornamenti a strettissimo giro (e ovviamente qualche ulteriore dettaglio sul gioco, al momento coperto da un necessario riserbo).


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Bollettino del 20 Novembre

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7me BULLETIN
DE LA GRANDE ARMÉE

Busto, 20 Novembre 2015

Rieccoci quindi al nostro bollettino dopo un periodo di (apparente) silenzio.

Sul tavolo di Nations in Arms è di scena la campagna del 1813, nella quale le fortune dell’Imperatore sembrano molto ridotte anche grazie a degli eccellenti tiri di dado della Coalizione. Dopo ormai diversi mesi di gioco questo titolo sta dimostrando i suoi pregi e difetti: in particolare le condizioni di vittoria sembrano essere davvero lacunose e dovrebbero essere probabilmente riscritte ex novo dagli autori in quanto, specie in un gioco strategico, rappresentano il fine ultimo delle scelte dei giocatori.

Anche Star Wars: Armada è finalmente riuscito a trovare un suo tavolo in sede: il gioco, un evoluzione naturale di X-Wing da cui riprende molte meccaniche, dà in effetti un “respiro” diverso alla partita e la presenza in campo degli Star Destroyers, navi iconiche di SW, fornisce al giocatore Imperiale il giusto strumento per dimostrare alla feccia ribelle la potenza della flotta dell’Imperatore. In un prossimo bollettino contiamo di darvi un resoconto dettagliato delle prime partite ad Armada.

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Ultima novità, dopo la versione storica (Heroes of Normandie) ecco finalmente la versione cthuloide Shadows of Normandie: anche questo titolo è stato acquisito come KickStarter dalla sede ed era uno dei più attesi per questa fine anno. Le meccaniche sono le stesse di HoN ma chiaramente scenari e attributi speciali delle unità forniscono il giusto background al conflitto tra le forze umane (qui rappresentate dagli americani) e quelle dei Grandi Antichi. Davvero impressionante il megacounter di Cthulhu che praticamente occupa più di metà mappa!

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Uno dei principali pregi di un KS “lungo” come quello di HoN è che ogni 3/4 mesi arriva qualcosa di nuovo per il gioco (siamo in attesa delle scatole degli scenari), rinnovando l’interesse per il titolo. Nel caso di SoN l’attesa era davvero alta…

Pur ribadendo i limiti già evidenziati (HoN non è certo un titolo realmente “storico” nè particolarmente accurato) possiamo solo confermare che la qualità delle componenti, la varietà degli scenari e la velocità di gioco fanno di HoN e SoN un buon diversivo e un ottimo strumento per introdurre i nuovi giocatori.


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Bollettino del 12 Giugno

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6me BULLETIN
DE LA GRANDE ARMÉE

Busto, 12 Giugno 2015

Sul tavolo di Carthage balzo in avanti di 2000 anni ed ecco riapparire in sede Nations in Arms, seconda edizione del gioco Le Grand Empire: si tratta di uno strategico su mappa ad esagoni (sempre più una rarità) che copre l’intero periodo Napoleonico, dalle fasi immediatamente successive alla rivoluzione (1792) fino al 1815. Per la prima partita si è scelto lo scenario di Marengo, un singolo turno di gioco ma con tutti gli elementi base del gioco (terrestre e navale). Un inizio folgorante della Coalizione, grandemente aiutata dalla sorte, ha messo in difficoltà il Francese che sta cercando di recuperare il terreno perduto sul filo del rasoio (e dei punti vittoria). Vedremo come andranno le cose quando verrà messa sul tavolo la campagna vera e propria, dove l’attrito delle armate crea notevoli problemi logistici, specie all’attaccante: è difatti nell’aspetto strategico, soprattutto per la parte di produzione e rifornimento, che il titolo si differenzia da altre simulazioni dell’epopea imperiale.

Seconda partita The Witcher Adventure Game: giocando con un maggiore controllo delle meccaniche di gioco si possono meglio apprezzare gli elementi di background del titolo (disseminati in tutte le carte) e la reale differenza tra le strategie di vittoria per i diversi personaggi che, come detto nel precedente bollettino, richiedono un approccio di gioco allineato alle specifiche caratteristiche di ciascuno.

Nessuna grande novità dagli altri tavoli (tridimensinale, Ardenne): ci sentiamo per la prossima edizione del bollettino!


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Bollettino del 29 Maggio

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5me BULLETIN
DE LA GRANDE ARMÉE

Busto, 29 Maggio 2015

Sul tavolo del tridimensionale l’Antico lascia spazio al Napoleonico: inizia lo schieramento del truppe Francesi contro Austriaci e Russi. Vedremo la settimana prossima cosa sta succedendo in dettaglio.

Prima partita per The Witcher Adventure Game, gioco edito da FFG, ispirato al celebre strigo Geralt di Rivia, protagonista dei romanzi del polacco A Sapkowsky , nonché della fortunata serie di videogiochi omonimi che, festeggia in questi giorni l’uscita del suo terzo capitolo. (nota di servizio: la FFG ha pubblicato il lavoro di un autore polacco, un ragazzo molto simpatico e disponibile che abbiamo conosciuto a Lucca quest’autunno durante il playtest di una beta molto avanzata).

Premesso che questa non vuole essere una recensione, ma semplicemente “ un primo contatto” col soggetto, potete constatare dalle foto la buona qualità dei materiali forniti dall’editore e la ricca e funzionale dotazione .

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Il gioco è piuttosto semplice nelle sue linee generali. I quattro eroi, controllati dai giocatori, si muovono lungo la mappa raccogliendo indizi e investigando su strani avvenimenti che turbano i regni del Nord.  Naturalmente il pericolo è sempre in agguato sottoforma di mostri che popolano le regioni o di eventi sfortunati che li rallentano nei loro progressi.

Ogni giocatore ha due azioni a turno, oltre a viaggiare ed investigare, può acquisire potenziamenti, attivare un potere speciale o riposarsi. Particolarmente riuscita la caratterizzazione dei personaggi, realizzata attraverso un mazzo di carte personalizzate e la presenza di un’azione esclusiva per ciascun personaggio: in questo modo i quattro giocatori hanno in effetti la possibilità (o meglio la necessità) di sviluppare delle strategie differenti; a titolo di esempio il Bardo dovrà costruire la sua rete di collegamenti (rappresentata dalle carte “Amici”) mentre il Nano potrà dare ordini ai componenti della sua compagnia, ognuno in grado di effettuare un’azione unica ed esclusiva.

Rapido ed elegante il combattimento, che impiega dadi iconici, alcuni dei quali utilizzabili solo da un particolare personaggio. Interessante anche la gestione delle ferite, che limita progressivamente nella scelta delle azioni disponibili e che rende necessario, di tanto in tanto, riposarsi.

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Il gioco è competitivo ma senza esagerare, in fondo i quattro protagonisti, pur avendo una loro personale agenda, potrebbero anche definirsi amici

Il mondo è cupo, i tempi difficili e risolvere con successo una missione spesso lascia l’amaro in bocca, entrambe gli aspetti ricalcano ottimamente il mood dei romanzi di Sapkowsky. Non ci sono eroi e soprattutto non ci sono eroi buoni.

Come con Arkham Horror o Eldritch Horror, ritengo che, per dare il meglio di se, the Witcher debba essere giocato senza fretta, leggendo ad alta voce il testo delle carte e cercando di calarsi nel mondo glauco e tormentato descritto dall’autore, anche perché vi è la possibilità di intervenire nella risoluzione delle missioni degli altri giocatori.

Valutazione finale? Avevamo premesso che non si trattava di una recensione. In ogni caso al termine della partita tutti giocatori erano soddisfatti dell’esperienza. In particolare il vincitore che, ha rivelato di aver guardato, su YouTube, la serie di telefilm polacchi con lo wiedzmin come protagonista (si tratta di una serie degli anni novanta sottotitolata in inglese….fortunatamente https://www.youtube.com/watch?v=Mi4x8EOMHRM. C’è anche un film…)


Si conclude la prima guerra punica sul tavolo di Carthagecon i due turni di gioco corrispondenti agli anni 256 e 255 a.C. Visto il finale piuttosto sorprendente ecco il resconto dettagliato dello scontro.

Il 256 si apre con inconsueta aggressività del Senato Cartaginese che vorrebbe arruolare una quarta armata. I due Suffeti, prudentemente, si limitano a rimpiazzare le perdite delle due armate posizionate in Sicilia.

Al solito Messina cambia di mano con il disfacimento per attrito della esigua guarnigione romana.

Brillante operazione dei Proconsoli romani che spostano la flotta da Taranto a Napoli, subendo poche perdite nello Stretto, imbarcano un’Armata Consolare appena reclutata, riescono a circumnavigare la Sicilia e sbarcano con qualche difficoltà davanti a Lilibeo…

…per essere poco dopo distrutti dalla terribile armata di Cartalone: dado lanciato 0 ma +18 di modificatori tra capacità del leader, esperienza e cavallerie !!.

Battaglia inconcludente davanti a Siracusa, controllata dal Romano, tra il Field Consul e l’inetto Bostar (1-5-D).

Il 255 si apre con importanti scelte politiche: il Senato Romano sbanda tutte le tre consolari in campo, fortemente indebolite. La sfortuna e la grettezza dello stesso senato però ostacola nuovi reclutamenti e Roma si trova con una sola consolare (in Campania, al comando del Field Consul) e una ridotta flotta comandata da un pretore basata a Siracusa.

Per non essere da meno anche il Senato Cartaginese assume un atteggiamento cauto e sbanda un’armata (quella di Bostar, già richiamato alla fine del turno precedente).

Cartalone recupera la fanteria posizionata a Catania per dirigersi su Siracusa ma il Field Consul (2-5-C) infila una sequela di continuità, marcia sulla costa tirrenica fino a Reggio, attraversa lo stretto sfuggendo alle navi puniche, inizia l’ennesimo assedio di Messina (presidiata soprattutto da Galli); si riattiva poco dopo, demolisce i muri di Messina e lancia un assalto che fallisce, infliggendo comunque più perdite di quelle subite.

Cartalone è costretto a tornare a Messina e sconfigge la consolare Romana rimuovendo l’assedio di Messina; si sposta poi a Siracusa e inizia l’assedio, supportato dai 15 squadroni dell’ammiraglio Himilco. Nell’ultima attivazione ridurrà di tre livelli la difesa delle potenti mura della città (che mantiene comunque un moltiplicatore di 4).

Nella fog of war, non si sa come, il Field Consul si attiva nuovamente (chiaro esempio di regole cannate) e con una consolare useless mette di nuovo, disperatamente, Messina sotto assedio.

L’annata (e la guerra) viene decisa dal successivo LAM di Siege.

Messina resiste mentre a Siracusa il Romano conclude una serata non particolarmente brillante in quanto a dadi con un 7 che peggiorato di 3 dalla presenza della flotta di Himilco raggiunge uno strepitoso 10 che azzera la pur nutrita guarnigione.

Cartalone occupa Siracusa, ultima città della Sicilia mancante al controllo punico.

A fine turno Cartagine consegue la vittoria automatica.

(E possiamo immaginare come il Senato Cartaginese stia meditando sul come sbarazzarsi di un troppo brillante generale Cartalone e della sua potente armata mercenaria).


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Expo Model: parte seconda

L’Expo Model si è conclusa con un ottimo successo di pubblico: molti i vistatori, i curiosi e i giocatori che si sono presentati ai tavoli organizzati dall’AWAM, e contiamo sul fatto che anche i più pigri avranno voglia di contattarci al nostro indirizzo info@awam.busto.it

Ecco una seconda carrelata di istantanee della giornata di domenica:

Il nostro stand di ingresso

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Assalto alle mura di Antiochia

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la sortita dai bastioni

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in pattuglia nelle strade di St. Valery (Francia 1940)

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il tavolo di AWAMIJA SFIGAZIJA:

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Bollettino del 15 Maggio

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4me BULLETIN
DE LA GRANDE ARMÉE

Busto, 15 Maggio 2015

Sul tavolo di Carthagedopo una lotta all’ultimo lancio di dado (intercetto/continuità), degno di una finale con rigori ad oltranza (passatemi il paragone calcistico), il Romano l’ha spuntata, è riuscito ad attraversare lo stretto e con un fortunato 9 in assalto prendersi Messina.Tuttavia il turno seguente, con un altro 9 d’attrito sotto assedio, si è liquefatto lasciando dilagare nell’assalto il Cartaginese nella città sullo stretto.
Per fortuna l’alleanza acquisita con Siracusa scongiura al momento la vittoria navale automatica del Cartaginese…

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(scoperto anche il mistero della quinquireme ad Enna: il counter era stato utilizzato per indicare il raggio di rivolta dei Siculi…).

Grandi lavori ai tavoli del tridimensionale per gli ultimi preprativi in vista dell’Expo del prossimo weekend: qui di seguito alcune istantanee dello scenario Uno strano rumore di ferraglia: vi aspettiamo ovviamente sabato o domenica prossima.

L’entomologo con le sue creazioni al seguito per le vie di AWAMIJA SFIGAZIJA:

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Una visuale dall’alto delle strade cittadine:pulp02

lo scontro è imminente!:

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Ultimi ritocchi allo scenario:pulp04


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Il programma dell’AWAM per Expo Model Show (parte I)

Mancano solo una decina di giorni all’Expo Model Show (23 e 24 Maggio a Busto Arsizio): ecco quindi una prima anticipazione del programma dell’AWAM per il prossimo weekend.

St. Valery – Francia 10 Giugno 1940

La disperata corsa contro il tempo e le avanguardie tedesche dei resti di un plotone della 51st Highland Division nel tentativo di raggiungere il porto di St. Valery ed imbarcarsi per l’Inghilterra

REGOLAMENTO: 20th Century and beyond Skirmish Actions (Home made)                                                                                                           SCALA:    20 mm
TIPO:     Skirmish
MINIATURE:   FAA/SHQ
Presentato il 23 e 24 maggio

Antiochia 1097-98

Le fasi finali dell’assedio di Antiochia, in mano ai Selgiuchidi da parte delle armate crociate, allo scopo di aprirsi la strada verso la Siria e raggiungere l’agognata meta: Gerusalemme

REGOLAMENTO: ANTICAMENTE di Fabio Farneti
SCALA: 10 mm
TIPO: Tattico
MINIATURE: TBline, Kalistra
Presentato il 23 e 24 maggio

Uno strano rumore di ferraglia

Retrofantascienza ottocentesca (steampunk)
La prosperosa città di Awamija Sfigazija, centro di cultura e di progresso scientifico, è da tempo luogo di strani avvenimenti. Studiosi delle più svariate scienze hanno eletto la città come sede delle loro ricerche. Ricerche che hanno prodotto grandi avanzamenti tecnologici, che non sempre hanno trovato tutti d’accordo sugli “inevitabili effetti collaterali”.

REGOLAMENTO: Pulp Alley
SCALA:    28 mm
TIPO:     Skirmish  
MINIATURE:   varie
Presentato il 23 e 24 maggio


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Bollettino dell’8 Maggio

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3me BULLETIN
DE LA GRANDE ARMÉE

Busto, 8 Maggio 2015

La febbre dell’EXPO MODEL sale, i test procedono senza sosta.

I tridimensionalisti stanno dando gli ultimi ritocchi al loro scenario: da un’anonima fortezza chissàche, chissàdove si è passati ad Antiochia: la porta della Siria, sempre con il regolamento Anticamente.

Dalle Ardenne (Ardennes’44) giungevano, ovattate dalle nebbia, le preghiere di un giocatore americano che a Bastogne resisteva eroicamente ma che vedeva la sua “sottile linea verde” cominciare a sciogliersi come neve al sole (SOLE ….. per favore: “ non nominiamo il sole invano” redarguiva, sogghignando, il giocatore tedesco)

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“Dove sono quei dannati rinforzi”, questo era il mantra di Davide mentre Marco, sornione, faceva gli scongiuri.

Per i pochi superstiti della sala fumatori un Heroes of Normandy in salsa ….zombies. Il perfido professor Boelter scatenava su un ignaro plotone della 4th Division un nugolo di orride creature che ripetevano monotonamente e ossessivamente: “hunger….gehirn”.

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Nemmeno l’intervento del coraggioso professr Deadman (non trovate il nome inappropriato vista la situazione?) decano della Miskatonich University ha salvato gli sventurati dal loro triste destino! Certo che una media di poco superiore al 2 su dieci tiri contro almeno un paio di doppi 6 non aiuta ………..quando si dice “The stars are right”


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