Il turno del 1794 è stato segnato da una serie di colpi di scena.
Ancora grande assente la “mandatory card” B2 e così la Guerra della Prima Coalizione non scoppia ancora. Il Realista si limita quindi a sollevare gli Chouans della Bretagna e ad alcune puntate vandeane fuori dei confini del Poitou.-Charentes. Anche gli intrighi dell’emigrato D’Antraigues non provocano danni al Comitato di Salute Pubblica: la carta scartata dal Governo è “Famine” che ne avrebbe ridotto il prestigio.
La Montagna al Governo patisce un incremento dell’Inflazione (altra mandatory card) ma incrementa l’attività legislativa votando le leggi militari della Coscrizione obbligatoria e dell’Amalgame, che migliora l’efficienza delle Armate Francesi.
Trascinata dall’oratoria del sanguinario Marat l’Assemblea Nazionale vota la morte del Re: Luigi Capeto è il primo personaggio che cade sotto la lama della ghigliottina. Punti vittoria per Montagna, Sanculotti e l’opportunista Marais; penalità per gli altri partiti.
Ma nell’ombra Foglianti e Marais tramano per rovesciare il Grande Comitato. Dopo che il Fogliante ha recuperato dagli scarti l’evento B12 “La Republique c’est morte, les brigands triomphent”, il Marais tenta il colpo di stato di Termidoro. Con la giocata in Response di B12 da parte del Fogliante, viene costituita la fazione Termidoriana che spacca il gruppo Montagnardo e mina anche il Comitato di Salute Pubblica: Barére e Carnot passano al Marais. Fouché, nell’occasione traditore dei traditori, sfruttando un’incertezza del regolamento generale, non si muove dalla Gironda.
L’armata più vicina a Parigi, guidata dal deputato voltagabbana Tallien, che ha subornato l’apolitico generale Canclaux, marcia sulla capitale per rovesciare il Governo.
I putchisti hanno a disposizione 12 dadi (7 per l’armata, quattro per le sezioni girondine, uno per l’Hotel de Ville guidato da Barras); il Governo ha a disposizione 6 dadi (4 per le sezioni montagnarde, due per la Guardia Nazionale guidata dal fedele Hanriot, che fornisce anche un plus di entusiasmo); le 4 sezioni sanculotte, frastornate dagli eventi, non si schierano.
Turbinio di dadi: un misero risultato per parte: il coup è respinto, la Montagna resta al comando.
I principali esponenti del mancato colpo di stato, Tallien e Barras, sono imprigionati.
Danton viene nominato Sindaco di Parigi.
La Montagna non infierisce con azioni repressive e inizia un vero tour de force nei territori periferici, impegnando i rimanenti personaggi del Comitato in una strenua attività politica (sul versante militare si segnala però la soppressione della rivolta Chouan in Bretagna da parte di Saint Just, inviatosi Deputato in Missione).
Il risultato è che la Montagna raggiunge le condizioni di vittoria automatica ipotecando i 5 Punti Governo del turno e controllando ben 13 territori.
Con la forza della disperazione gli altri partiti si impegnano con le residue azioni (le ultime carte e l’attivazione dei personaggi) a sottrarre territori alla Montagna per impedirne la vittoria. L’operazione riesce: i territori controllati dalla Montagna passano da 13 a 5. Il colpo di coda dell’ultima azione montagnarda ne recupera 2. Non bastano per la vittoria automatica, anche se la Montagna guida la classifica con 24 Punti Vittoria.
Ci si prepara al 1795. Il mazzo dei personaggi si esaurisce. La Gironda fa il pieno di personaggi mentre entra in gioco il leader degli Esagerati, il Sanculotto Hebert, appoggiato dal suo giornale, il triviale Pére Duchesne. E’ all’orizzonte un’altra vittoria del BOT?